IL PROVVEDIMENTO CIP n. 6 DEL 1992

Questo provvedimento premia il kWh prodotto da terzi e ceduto alla rete elettrica nazionale che sia ottenuto da fonti rinnovabili, da rifiuti o da impianti ad alta efficienza (in cogenerazione):

In due anni di attuazione il Provvedimento CIP 6/92 ha portato ad autorizzare la costruzione di circa 5000 MWe di impianti.

La cogenerazione è assimilata alle fonti rinnovabili d’energia dall’art. 1 della legge 10/91.

Il Provvedimento CIP 6/92 ha posto la condizione per l’ammissibilità, nel valore dell’indice energetico dell’impianto IEN.

Condizioni tecniche generali per l’ammissibilità previste dal Provvedimento CIP 6/1992

 

ENERGIE ANNUALI:

Ec = consumo di combustibile

Ee = produzione elettrica

Et = produzione termica

IEN = + x - a 0.51

a = - 1x 1 -

equivalente

+ 0.5667 x 0.51

Graduatoria di priorità prevista dal Provvedimento CIP 6/92:

L’energia elettrica autoprodotta in eccesso può essere ceduta all’ENEL, con i prezzi e le condizioni stabilite da:

Tali normative stabiliscono la convenzione tipo, i prezzi e le condizioni per la cessione, e la compatibilità con il parco di generazione, la rete nazionale, i e programmi di sviluppo.

Dati di massima sull’attuazione del Provvedimento CIP n. 6 del 1992 indicano:

1800 MWe

da fonti rinovabili, attualmente in costruzione

1603 MWe

da parte dell’Accordo Quadro (impianti che non debbono rispettare le prestazioni del CIP 6/92 e che sono in ritardo)

1310 MW

dalla gassificazione del tar

38 MWe

da rifiuti

898 MW

da cogenerazione con indice energetico 0,51

Globalmente si hanno 5700 MWe di cui:

2500 MWe

da impianti di cogenerazione

Con il Provvedimento CIP 6/92 sono stati attivati, nell’ambito delle prime sei graduatorie, circa 3800 MW di fonti rinnovabili, di cui circa 1200 dell’ENEL e 2600 di terzi produttori. La situazione è la seguente:

TIPOLOGIA

Potenza in MW

Ultimati al 31/12/97

Eolico

740 MW

80 MW

Idroelettrico

1354 MW

644 MW

Di cui con potenza < 10MW

367 MW

59 MW

Geotermia

548 MW

300 MW

Rifiuti

668 MW

43 MW

Biomasse e Biogas

509 MW

75 MW

Totale

3819 MW

1162 MW

Ora l’Italia sta scegliendo di basare una parte rilevante della sua generazione di elettricità sull’uso del gas naturale. Si potrebbe giungere a produrre in cogenerazione anche il 30-40% del consumo di elettricità italiano come indicato nello studio ENEA-Amici della Terra.

Questa potenzialità deve confrontarsi con l’accettazione del mercato, mercato della domanda e mercato dell’offerta.

Il CIP 6/92 aveva semplificato il problema limitandosi a considerare la domanda di nuovi impianti per la produzione di elettricità ed era l’ENEL a valutare questa domanda; poichè è difficile che l’Italia possa accelerare più di quanto già avvenga la conversione all’elettricità dei propri consumi energetici (come è logico per i paesi che hanno scelto il nucleare ed il carbone) ne deriva che il mercato della domanda dovrebbe riguardare anche la sostituzione di impianti programmati e non ancora realizzati, come Gioia Tauro, e di quelli obsoleti o mal posizionati. Il tema è molto delicato in quanto l’ENEL, pubblica o privatizzata che sia, preferirà applicare il prolungamento di vita o rilasciare i vecchi siti per nuove funzioni quali ad esempio la combustione dei rifiuti urbani tal quali o frazioni del selezionamento dei rifiuti stessi.

Particolarmente delicato anche il tema dell’importazione, da parte dell’ENEL, di elettricità da impianti nucleari francesi: circa 38 TWh nel 1997 rispetto ai 32 TWh prodotti in cogenerazione in Italia. Certamente tale importazione risulta molto economica da acquistare per grandi consumatori nella futura condizione di mercato libero europeo.

Questa impostazione è giustificata per i rifornimenti ai grandi consumatori di energia abilitati al libero acquisto, facendo salva, in assenza di una politica europea comune per l’energia, la garanzia di disponibilità di impianti esistenti in altri Stati, con contratti di tipo adeguato.

Tale impostazione viene vista come privilegio dai piccoli medi consumatori che non possono accedere all’acquisto. Si deve ricercare una soluzione equilibrata, in modo da evitare posizioni di privilegio per alcuni e di esclusione per altri.

In generale si pone il problema, con l’ENEL S.p.a. ed in via di privatizzazione, di quale struttura possa avere il compito di valutare le domande future ed in presenza di discordanza per eccesso, che e come debba decidere quali impianti debbano essere fermati.

Considerando l’offerta la cogenerazione deve confrontarsi con l’utilizzo dei reflui e dei rifiuti e con le fonti rinnovabili tradizionali. L’utilizzo di rifiuti e reflui, scoperto ed innescato dal CIP 6/92 attraverso la via della gassificazione, può giungere a 5-6000 MW coprendo il 15-20% dei consumi.

Le potenzialità dell’eolico non sono ancora ben valutabili essendo operanti a fine 1996 solo circa 80 MW dei 730 proposti entro il giugno 1995 e delle altre centinaia di MW proposti in seguito.

Riguardo alle biomasse la mancanza di tecnologie adatte e la dispersione nel territorio rendono possibile l’affermazione decentrata di usi di calore per combustione diretta del materiale.

Il confronto è regolato da tariffe, da incentivi monetari, dalla evoluzione tecnologica e non dalle procedure autorizzative.

Considerando i potenziali imprenditori della cogenerazione c’è da premettere che se in questi anno lo schema del CIP 6 è stato percepito come meccanismo per rompere il monopolio dell’ENEL in realtà non era un effetto obbligato in quanto l’ENEL stesso ha partecipato agli incentivi per circa 1200 MWe relativi a rifacimenti di propri impianti idroelettrici e che, pertanto, nel corso del 1995-96 era il primo percettore di incentivazioni dalla Cassa Conguaglio del Servizio Elettrico.

Trasformare le potenzialità della cogenerazione e delle fonti disperse e rinnovbili nella scala quantitativa, sarà più facile se gli imprenditori elettrici delle reti, oggi pubblici, ENEL e Municipalizzate, vorranno seguire l’esempio dell’Edison e della Sondel ed offrire sul mercato le loro indubbie risorse di personale e competenze, specie nelle fasi della scelta delle tecnologie e delle taglie, delle autorizzazioni, della messa in marcia e della programmazione della gestione.

Intervento pubblico

Nazionali

M.I.C.A.

L. 10/91 artt. 11-12-14

ENEL

CIP 6/92

Regionali

REGIONE

L. 10/91 artt. 8-10-13

ENEL

CIP 6/92

Settore domestico

Risparmio energetico;

Detrazioni Irpef;

L.9/91 art. 29

Settore domestico

Produzione di energia elettrica:

Detrazioni Irpef;

L.9/91 art. 29

 

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