INCENERITORI RSU

Mentre nella UE in media il 35 % di ton RSU e RSA vanno agli inceneritori, in Italia, secondo Federambiente, solamente il 7-8 % dei 26 milioni di RSU e RSA prodotti annualmente vengono smaltiti in impianti di combustione con recupero di energia (i vecchi impianti dovranno essere sostituiti).

Nel nostro Paese esistono 52 impianti: 31 al Nord, 12 al Centro e 9 al Sud. Ma soltanto 40 inceneritori sono in attività, e solamente 29 hanno la possibilità di recuperare energia.

Nel 1994 sono stati bruciati poco più di 2 milioni di t di RSU, con recupero di 466000 Mwhe di energia elettrica e 260000 MWht di energia termica.

Alla fine del 1994, le potenzialità degli impianti di incenerimento, localizzati solo in 11 delle 20 regioni, erano le seguenti:

Regioni

T/anno

% sul totale dei

rifiuti prodotti

Mwhe prodotti/anno

Calabria

18200

2,5

10080

Emilia Romagna

614880

43,2

88528

Friuli V. Giulia

116480

26,7

 

Lazio

7000

0

 

Lombardia

544880

16,9

149765

Marche

16800

3,2

10000

Piemonte

82600

5,3

17248

Sardegna

222600

37,2

80040

Toscana

229600

17,9

50749

Trentino A. Adige

92400

28,5

25344

Veneto

210000

13

14811

Totale

2155440

11,8

446565

Procedure complicatissime per l’autorizzazione alla costruzione di nuovi inceneritori e, di conseguenza, mancata produzione di energia elettrica.

Vediamo ora la situazione nelle diverse aziende che fanno parte di Federambiente, tenendo conto degli impianti in fase di costruzione o già autorizzati:

Recupero di biogas dalle discariche

Il recupero energetico possibile attraverso il biogas prodotto dalle discariche di RSU si aggira intorno al 60 % di quello che si otterrebbe dai rifiuti stessi in impianti di incenerimento.

Vediamo ora la situazione nelle diverse aziende che fanno parte di Federambiente.